Iniziamo a trattare i libri per la buonanotte con due albi illustrati che vi invito a leggere, più per noi genitori che per i nostri figli, per capire innanzitutto quanto sono delicati i momenti prima dell’entrata nel sonno ma anche l’uscita da esso.
Partiamo dalla premessa che io amo il pediatra Carlos Gonzales e i suoi libri sono la mia bibbia da genitore e quindi condivido fortemente la sua interpretazione riguardo al sonno e ai risvegli notturni dei bambini, cioè che sono un’eredità della notte dei tempi, quando svegliarsi e richiamare la madre con il pianto, era l’unica garanzia di sopravvivenza.
L’infanzia è chiaramente un’età in cui si vivono emozioni intense e in cui si possono provare ansie e timori anche di fronte a eventi che per noi adulti sono banali. Per un bambino anche chiudere gli occhi e lasciarsi andare al sonno può causare tanta agitazione. Gli adulti non percepiscono questa difficoltà come qualcosa di davvero serio e minimizzano, insistono sul fatto che non c’è motivo di avere paura del buio.
Non si può liquidare così superficialmente la questione perché i bambini hanno tutte le ragioni per provare i loro timori legati all’andare a dormire. Ereditano nel proprio DNA la memoria di milioni di anni in cui gli esseri umani rischiavano di finire sbranati dai predatori ogni volta che sulla terra scendeva il buio. È normale, è umano nel senso più profondo e biologico del termine, avere paura della notte e affidarsi alla luna possibilmente luminosa e piena.
I grandi libri non minimizzano nulla di ciò che dai bambini viene.
“Goodnight moon”, scritto da Margaret Wise Brown, illustrato da Clement Hurd e pubblicato per la prima volta nel 1947, con il suo approccio così poetico e così profondo, finisce per farci vedere quello che consideravamo un problema, la difficoltà di mettere a letto i bambini, con animo completamente nuovo e diverso.
Perché occorrono metafore per raccontare l’infanzia senza rigidamente inquadrarla, per proteggerla e rispettarla..
“Goodnight moon” o “Buonanotte luna” con il testo in rima di Bruno Tognolini, migliore libro per eccellenza per aiutare i bambini ad addormentarsi sereni grazie alla geniale relazione tra parole e immagini, il lettore è posto di fronte alla stessa scena raffigurante, la stanza del bambino con l’aggiunta però, via via di una sfumatura di grigio sempre più intensa, che abbassa i toni, spegne la luce e invita impercettibilmente ma efficacemente ad abbassare le palpebre, quasi fosse lo stesso libro a chiudere gli occhi.
I bambini sono creature ancestrali prima di diventare individui civili e la grande letteratura per l’infanzia lo sa e li rappresenta come tali, non a caso in Goodnight moon, dentro la casa è raffigurato un fuoco sempre acceso, precisamente ciò che i nostri antenati avevano trovato per proteggersi dalla notte. È quella rassicurazione che serve ancora al bambino prima di correre il rischio di abbandonarsi al sonno.
Un albo complementare a “Goodnigt moon” è “Stavo pensando” di Sandol Stoddard, con illustrazioni di Ivan Chermayeff, pubblicato per la prima volta nel 1960, perché così come occorre chiudere gli occhi con la dovuta calma e tutte le necessarie precauzioni, i bambini hanno bisogno di tempo e pazienza per passare allo stato di veglia, strapparli al sonno e al sogno è altrettanto destabilizzante che farveli entrare.
Su questo libro non mi soffermo più perché inizio a piangere 🥹 ve l’avevo letto qualche settimana fa su instagram e vi lascio il link al reel.
Per adesso è tutto, arrivo anche con i libri divertenti per la buonanotte, prometto, ma prima costruiamo le fondamenta solide su quali costruire il nostro rapporto con il sonno per assicurarci che mettiamo a dormire bambini sereni ♥️